domenica 10 giugno 2012

        Questo articolo è stato pubblicato dal periodico "La Farfalla"
                                                      marzo-aprile 2008

                                          Viaggio in Iran 2007
                            di Vittorio Fraleoni e Anna Maria Rosati

Il tour che vogliamo raccontare, è al centro di un viaggio di tre mesi in Iran. Un’escursione interna di 35 giorni per un totale di 10.300 chilometri.
Il punto di partenza è stato Tabriz, il capoluogo della regione dell’Azerbaijan. La principale caratteristica di questa città è che tutti, proprio tutti parlano la lingua turca di etnia azera. Città, che ha visto transitare Marco Polo nelle sue attraversate verso la Cina.

    Iran centro-orientale, le grandi vallate predesertiche

Scendendo verso sud, con deviazione a Saqqez, andiamo a Takht-e Soleiman, “il trono di Salomone, una collina fortificata con costruzioni di varie epoche, al centro delle quali un laghetto sorgivo sprigiona da sempre le sue limpide acque.
Proseguendo, entriamo nella provincia del Kurdistan, il capoluogo è Sanandaj, un centro abitato con un bazar vivace. Da queste parti è facile vedere gran parte degli abitanti con i tradizionali vestiti kurdi.
Seguendo l’itinerario da nord a sud, attraversiamo i bellissimi monti Zagros ancora coperti di neve. Lungo la strada si susseguono scene di transumanza, prima gli uomini con le greggi, poi gli anziani, le donne e i bambini con tutte le masserizie per i nuovi accampamenti; è commovente vedere le dondolanti culle dei neonati, adagiate sulla soma degli asini.

    La transumanza

Kermanshah ci accoglie con i suoi siti archeologici di Bisotun e soprattutto Tagh-e Bostan, splendidi rilievi Sasanidi scolpiti sopra alcune pareti di roccia bianca.
La regione dell’Luristan ci attende con il suo centro più importante, Khorram Abad ed il suo castello Falak-ol-Afak. La zona è circondata da moltissime vestigia antiche e naturalistiche.
     Khorram abab, la fortezza Falak-ol-Aflak

 Attraverso un bellissimo sistema montuoso tra fiumi e cascate, arriviamo ad Esfahan, senz’altro la più bella città dell’Iran. Esfahan, ovvero la Firenze persiana, offre ai suoi ospiti quanto più c’è di meglio tra moschee, madrase e minareti con maioliche scintillanti che hanno tutta la gamma del blù. Il fiume Zavandé poi, è attraversato da bellissimi ponti del 1600, sotto le loro arcate ci sono una moltitudine sale da the, dove si può anche fumare del buon tabacco aromatizzato.

   Isfahan, Emam Khomeini square - la Masjed-è Jame

Visitiamo poi Shiraz, la città giardino non meno bella di Esfahan. Anche qui si possono ammirare splendidi edifici dalle maioliche multicolori e animatissimi bazar.

     Iran, Shiraz, Bagh-é Eran - giardino e palazzo cagiaro

Shiraz, è famosa anche per la vicinanza con i siti archeologici più significativi dell’antica Persia. Pasargade, che ha visto la nascita della dinastia Achemenide con il suo primo re Ciro il Grande e, poi Persepolis con la grandezza di sovrani come Dario, Serse etc. Questo sito è vastissimo, dopo 2500 anni, ancora è visibile la ricchezza e lo sfarzo di questo antichissimo popolo.

     Iran, Persepolis (Takht-é Jamshid), la porta di Serse

Proseguiamo per il golfo Persico, il caldo inizia a farsi sentire. Oltrepassiamo Bandar Abbas, città meno interessante della vicina Minab con il suo folkloristico mercato. 

  Iran, donne del golfo Persico

Risaliamo decisamente verso nord, verso la città di Bam o quel che ne resta, dopo il catastrofico terremoto del 2003. Entriamo per visitarla ancora una volta, ci piange il cuore veder distrutto un patrimonio dell’umanità. A pensare che nel 1997 i lavori di restauro erano quasi terminati.
Parlando con la gente del posto, siamo venuti a conoscenza della cittadella fortificata di Rayen una località di montagna tra Bam e Kerman. Il luogo ricorda molto il sito devastato dal sisma, è di dimensioni ridotte ma suggestivo e ben restaurato.

  Iran sud-orientale, l'antica città di Bam prima del terremoto del 26 dicembre 2003

               Iran sud-orientale, quello ch e resta di Bam

 Proseguiamo verso la città di Kerman con i suoi interessanti dintorni come Mahan, Yupar e Shahdad. Ancora siamo nella morsa del caldo, che da Bandar Abbas non  ci ha più lasciato; ne avremo per diversi giorni, ancora dobbiamo entrare nel deserto “Dasht-e-Kavir”.
Facciamo una deviazione per Sirjan e Shar-e-Babak, qui vicino si trova Meymand, un’interessante insediamento con ancora trecento famiglie che vivono all’interno delle grotte scavate nell’arenaria. Un po’ come i sassi di Matera, ma questa è reale, vissuta, non turistica.

  Iran, scolaresca femminile a Bayazeh (Yazd) 

Risaliamo ancora verso nord dove ci accoglie la città di Yazd con le sue bellissime moschee, le torri di ventilazione e quelle del silenzio. Qui c’è il più importante centro Zoroastriano, l’antica religione persiana prima della comparsa di Maometto e della religione Musulmana.
Ci inoltriamo verso il deserto, il suo color ocra si accende sempre di più con il trascorrere delle ore pomeridiane. Ogni tanto abbandoniamo l’asfalto per visitare antichi caravanserrai ed antiche cittadelle ormai disabitate. Stiamo percorrendo una delle tre vie dalla seta e delle spezie.

 Iran centro-orientale,  Dasht-é kavir - Shahdad, le cittadelle sulla pista

Nelle vicinanze di Khur la vista si perde in un immenso deserto di sale, fino all’orizzonte non si vede altro, sotto i nostri piedi ci sono cinque metri del prezioso minerale. A circa una sessantina di chilometri il paesaggio decisamente cambia, s’iniziano a vedere le prime dune, a poco a poco sempre più alte; passeggiarci sopra è un piacere, vagamente ci rammenta il nostro Sahara algerino con i ricordi di moltissimi altri viaggi.

 Iran centro-orientale, Dasht-é kavir -  Deserto di sale presso Garmeh

Si prosegue verso la città di Na’in ed i pittoreschi villaggi di Ardestan, Zavareh e soprattutto Abyaneh con le sue case rosse addossate alla montagna, con le donne dalle caratteristiche grandi gonne a fiori.

L'antico villaggio di Abyaneh

La città di Qom, la seconda città santa dopo Mashhad,  stupisce per il suo mausoleo dalla cupola dorata. Qui è sepolta Fatima, la sorella dell’Emam Reza.
Con un’autostrada veloce oltrepassiamo Tehran, non ci fermiamo. E’ una città che conosciamo molto bene e, per questa volta non è nei nostri programmi.
La prossima tappa sarà la città di Qazvin, qui ci attende quello che per noi è uno dei più bei mausolei dell’Iran, l’Emamzadeh Hossein. Un santuario con un portale finemente lavorato e, all’interno del cortile il mausoleo intarsiato di innumerevoli mosaici di cristallo.

  Iran nord-occidentale, Qazvin, Emamzadeh Hossein

Anche la successiva città di Zanjan offre al visitatore antichissime moschee con maioliche multicolori.
Siamo rientrati a Tabriz, il tour e terminato, siamo tornati in luoghi e siti archeologici conosciuti, ed alcuni mai visti prima, il resoconto è del tutto positivo; normalmente quando si torna in un sito già visitato si rimane delusi, ma questa volta non è andata così, abbiamo visto tante migliorie e ce ne compiacciamo con le autorità locali. … Arrivederci Iran
                                                  Anna Maria e Vittorio Fraleoni


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                                       Informazioni  tecniche

In Iran, anche se l’alfabeto è arabo, si parla il “Farsi” ovvero la lingua persiana (indo-europea); comunque non è difficile trovare chi parla anche inglese.
La moneta ufficiale è il Rial, anche se è in continuo aumento l’uso del Tuman ( 1 Tuman = 10 Rial).
Il visto turistico per entrare nel paese si ottiene tramite un’invito a pagamento di un’agenzia turistica iraniana (normalmente con sede a Tehran). Le stesse agenzie a richiesta, organizzano tour con o senza guida,  soste e pernottamenti.
Le donne, anche se turiste, debbono rispettare un abigliamento consono al paese: gambe coperte da pantaloni, capo coperto e oggi anche se molto accorciato un indumento che arrivi al ginocchio (camiciotto sopra i pantaloni).
Per quanto riguarda i pernottamenti, in Iran non sono semplici, non esistono campeggi. L’ospitalità della gente però è tale, che non ci sono problemi a trovare una sistemazione, basta chiedere: “Parking”? che faranno a gara ad indicarvi quello più adatto.
In linea di massima, ci si può fermare nei parcheggi degli alberghi chiedendone il permesso (naturalmente a pagamento 10 – 15 euro) o, più semplicemente in molte città ci sono i “Turist Inn” una sorta di piccoli-medio alberghi all’interno di aree giardino comunali, spesso fanno sostare senza pagare nulla; magari ci si ferma a pranzo o a cena. Si può mangiare del buon Kebab e del riso persiano al prezzo di 15000 – 20000 Rial, l’equivalente di 11,00 - 15,00 euro (per due persone).
Nei più grandi siti archeologici, si può sostare e pernottare senza problema, in quanto le aree a disposizione sono molto ampie e normalmente gratuite.

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1 commento:

  1. complimenti !!!! davvero beati voi !!!! che viaggio stupendo !!

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